Le bugie dei bravi ragazzi di Barbara Raymondi

 
Editore: Self-publishing
Pagine: 291
Prezzo cartaceo: 16.00€
Sinossi.
Chi sono i bravi ragazzi? Quante bugie è consentito raccontare in una vita?
Sole, Enrico e Benedetta sono tutti nella stessa barca, sicuri di naufragare in un mare agitato dalle troppe bugie raccontate.
Non sono cattive persone sebbene pratichino lavori poco ortodossi, frequentino brutta gente e nascondano segreti sconvenienti.
Sono bravi ragazzi in fondo. nonostante tutto.
Recensione
Sole, Enrico, Benedetta. Bravi ragazzi. In fondo.
Sole, dopo aver affrontato un passato difficile e aver superato la sue eterna battaglia con la tossicodipendenza, si trova alla ricerca di un lavoro, fisso si intende. Ma tutto quello che la società le offre è un lavoro sottopagato, spesso neanche retribuito, dove per guadagnare qualche centesimo si è costretti a fare chiamate su chiamate, seduti in un triste call center, dove tutti gli occhi sono puntati in basso, dove non si ha neanche la forza di vivere a testa alta.
Sole è stufa della sua vita, stufa di credere che per permettersi una casa, per pagare le bollette, l’unica soluzione è quella di spogliarsi davanti ad una webcam, coprire ogni dettaglio, e sperare che nessuno la riconosca.
 
Benedetta, venticinque anni, frequenta la Scuola di Danza Centrale. La danza infatti è tutta la sua vita, o almeno questo è quello che crede sua madre. Costretta a vivere una vita che non è la sua, Benedetta ha anche un rapporto estremamente difficile con suo padre e sua madre, nonché col suo corpo. Benedetta si vede grassa, imperfetta. Quei suoi 41 chili sono la barriera che la allontana dalla danza, che la allontana dalla vita.

Enrico, o Andrea per chi non lo conosce, si nasconde dietro al fatto che il suo è solo un impiego part-time, che in realtà i traffici loschi di cui fa parte sono estranei dalla sua persona, che i soldi, quelli facili, servono a pagare i suoi debiti e ad essere indipendente dai suoi genitori, una buona causa insomma.
Sole, Benedetta ed Enrico sono bravi ragazzi, che si nascondo dietro a giustificazioni, gravi drammi, motivazioni, spiegazioni che raccontano a sé stessi per sentirsi più leggeri, più puliti.
Le vite dei tre ragazzi si somigliano, si incrociano. creando un intrico di amicizie e sentimenti, gli unici appigli di questa vita, l’unica opportunità per resistere alla corrente di autodistruzione.
Sole, Benedetta ed Enrico sono persone sole, che si trovano ad affrontare le difficoltà della vita senza una spalla su cui piangere, soli, abbandonati a sé stessi, alla devastazione del corpo e dell’anima.
Quante bugie bisogna raccontare per salvare le apparenze? Quanto bisogna scendere in basso per ritrovare la speranza di risalire e ricominciare a vivere?
<<La maggior parte delle persone non è sicura di cosa vuol fare da grande e da grandi magari non si è sicuri di aver preso la strada giusta, ma ci sta, siamo solo umani. C’è chi ci pensa, chi ci soffre, chi va avanti come un caprone, chi se ne fa una ragione.>>
Le bugie dei bravi ragazzi è una storia estremamente attuale dove vengono a galla la maggior parte dei problemi che, ogni giorno, ci troviamo ad affrontare vivendo nella società moderna, dove sopravvivere è più importante che vivere, dove i soldi sono gli unici elementi che mandano avanti il mondo, anche a discapito della felicità.
In un mondo di isolamento e frustrazione, la narrazione si srotola fluida e scorrevole fino all’ultimo capitolo. Ogni personaggio, protagonista e non, possiede le proprie caratteristiche, anche se, in un modo o nell’altro, tutti si somigliano. Le paure, le insicurezze, le fragilità dell’animo umano trovano ampio spazio durante la lettura.
Ringrazio l’autrice, Barbara Raymondi, per avermi dato la possibilità di leggere la sua opera e farmi riflettere su quanto il mondo in cui viviamo, spesso e volentieri, sia duro e cruento, ma che con la speranza e con i veri sentimenti si può sempre trovare una via di fuga.
Buona lettura!