Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg

 
 
Pomodori Verdi Fritti al caffè di Whistle Stop
Fried Green Tomatoes at the Whistle Stop Cafe
di Fannie Flagg
 
1987, Traduzione di Olivia Crosio
Edizione Best BUR
 pagg. 363

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Vero e proprio caso editoriale, Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop è un piccolo capolavoro che molti lettori hanno scoperto e amato anche grazie all’omonimo fortunato film dei primi anni Novanta. Coniugando uno humour irresistibile alla rievocazione struggente di un mondo che non c’è più, Fannie Flagg racconta la storia del caffè aperto in un’isolata località dell’Alabama dalla singolare coppia formata da Ruth, dolce e riservata, e Idgie, temeraria e intraprendente. Un locale, il loro, che è punto di incontro per i tipi umani più diversi e improbabili: stravaganti sognatori, poetici banditi, vittime della Grande Depressione. La movimentata vicenda che coinvolge Ruth e Idgie, implicate loro malgrado in un omicidio, e la tenacia che dimostrano nello sconfiggere le avversità, donano a chiunque segua le loro avventure la fiducia e la forza necessarie per affrontare le difficoltà dell’esistenza.

Recensione

 
E’ già da qualche tempo che, durante le mie ricerche per scovare “nuovi” libri da leggere, ho notato questo libro che mi ha notevolmente affascinato. Non ho mai avuto l’opportunità di leggerlo ma, qualche settimana fa,  me lo sono letteralmente trovato davanti in libreria, e ho subito deciso di prenderlo.
Già il titolo mi ha incuriosito, infatti “Pomodori verdi fritti” fa subito
pensare ad un libro in cui una parte sostanziale sarà dedicata alla cucina, ma non è così!
 
 

“Sapeva che il pomodoro è un frutto?”
“Davvero?” si meravigliò la signora Threadgoode.
“Proprio così”
La signora Threadgoode parve molto colpita dalla notizia.
“Oh no! E’ tutta la vita che mangio i pomodori come verdura, conditi con l’olio e il sale! Davvero sono frutti?”
“Si”

Pomodori verdi fritti di Frannie Flagg
 
Il romanzo infatti si può dividere in due parti che viaggiano parallele: la
storia che viene raccontata dalla signora Threadgoode alla sua giovane amica Evelyn che la va a trovare nella casa di riposo in cui si trova, e il racconto della società in cui Idge e Ruth vivono, raccontato attraverso i racconti della signora Weems.
È un romanzo molto particolare e diverso dal solito, sia per la trama che per
la struttura: i capitoli, molto brevi e veloci da leggere, non sono in ordine
cronologico. La storia infatti viene raccontata attraverso flashback e ritorni
al presente: il racconto si apre nel 1929, per poi passare nel 1985 nel secondo capitolo, e ritornare improvvisamente nel ’29. Questi spostamenti temporali però non sono difficili da seguire ma ci aiutano a capire la storia nel modo migliore e semplificano molti passaggi del racconto. Amo la struttura del romanzo, i capitoli brevi infatti ne facilitano la lettura, e invogliano a leggere i capitoli successivi
Ho trovato questo libro davvero interessante poiché ci offre la possibilità di affacciarci su uno spaccato di vita degli anni Trenta/Quaranta in Alabama molto realistico. Se infatti la storia tra Idge e Ruth viene vista in maniera molto libera, non è così per la popolazione nera. Sono molti i pregiudizi razziali che attanagliano la società, anche se i personaggi del libro cercano di combattere questi pregiudizi rischiando anche la prigione.
Questi temi molto importanti però vengono affrontati con umorismo, senza risultare troppo pesanti per la lettura. La storia principale si intreccia con le storie di personaggi minori, tutte collegate più o meno all’ambientazione del caffè che Idge gestiste. Il locale infatti svolge un ruolo rilevante all’interno del romanzo: è qui che i personaggi si ritrovano, parlano e si confrontano sui temi più importanti.
 
“Ora che ci penso, Idge e Ruth comprarono il Caffè nel 1929,
nel momento peggiore della Depressione, ma non credo che abbiano mai fatto uso di margarina. O perlomeno io non me ne ricordo. E’ strano, il mondo pativa la fame, ma al Caffè gli anni della Depressione furono forse i più felici, anche se eravamo tutti provati. Si, eravamo felici e non lo sapevamo.”
 
Possiamo identificare Igde e Ruth come i due personaggi dietro cui la storia si dipana: non mi è piaciuto molto però come è descritto il loro rapporto perché sembra essere a tratti morboso. Allo stesso tempo però le due si completano, le qualità caratteriali dell’una emergono solo quando è in presenza dell’altra e viceversa.
Le donne trovano maggiore spazio rispetto agli uomini in questo romanzo e questo è un punto a favore per l’autrice. Nella maggior parte dei casi infatti le storie più belle sono quelle d’amore tra uomo e donna, ma non è questo il caso. Sono presenti anche storie d’amore, ma non occupano la parte principale.
L’amicizia è uno dei temi più importanti che troviamo nel romanzo, soprattutto quella tra l’anziana signora Threadgoode e Evelyn Couch. Il loro rapporto assomiglia molto a quello di Idge e Ruth: le due infatti si aiutano e si completano.
Evelyn troverà nella figura della signora Threadgoode una vera amica, riscoprendo  la sicurezza in se stessa e la felicità che ha sempre cercato senza risultati.
Lo consiglio? Assolutamente si!
 
Voi lo avete letto? Cosa ne pensate?
Lo stile dell’autrice mi ha molto incuriosito, vorrei leggere qualche altro suo romanzo, quale mi consigliate?
Buona lettura!
 
 
 
L’autrice.
Fannie Flagg è nata a Birmingham, Alabama, nel 1944. Scrittrice e attrice, ha cominciato a 19 anni a ideare e scrivere programmi televisivi. Tra i suoi libri ricordiamo Mr. Zuppa Campbell, il pettirosso e la bambina, Torta al caramello in Paradiso e Miss Alabama e la casa dei sogni.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Debora
 
 

Curiosità. Dal romanzo “Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop” è stato tratto nel 1991 il film Pomodori verdi fritti alla fermata del treno diretto da Jon Avnet. Tra le attrici del cast possiamo trovare Mary Stuart Masterson,  Mry-Louise Parker, Kathy Bates e Jessica Tandy.

4 Risposte a “Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg”

  1. Ammetto di non aver letto ancora questo romanzo, anzi ho un altro romanzo della Flagg in libreria e devo ancora leggere pure quello. Credo che questa estate sarà la volta buona e se mi piacerà come sperò recupererò anche il suo romanzo più famoso.

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