Toximia di Margo Rejmer

Titolo originale: Toksymia
Editore: la Parlesia
Traduzione: Francesco Annicchiarico
Anno pubblicazione: 2018
Pagine: 215
Prezzo di copertina: 15.00€
Sinossi.
Durante l’estate più fredda che si sia mai vista,
le storie di sei personaggi di Grochòw, quartiere di Varsavia, si intrecciano
fino a penetrare l’una nell’altra: Ada e suo padre psicopatico; Jan scrittore
di necrologi; Lucyna che attende la fine del mondo; Anna, il signor Tadeusz e un amore disperato; Longin tranviere e poeta. Nelle loro vite tutto sembra
andare come il solito, cioè malissimo, fino a che un evento non peggiora le
cose e porta tutti a un inevitabile epilogo, strampalato e romantico.
Recensione

 Varsavia, terra di povertà e soprusi.

Sei personaggi che tentano, in ogni modo, di scalare la montagna di difficoltà che ogni giorno si trovano ad affrontare.

In uno scenario di desolazione, timore e degrado le storie di sei protagonisti si mescolano e si intrecciano tessendo una tela complessa e spinosa.

Ada, giovane donna costretta a vivere con un padre psicopatico e le sue strane manie; Jan, talentuoso scrittore di necrologi; Lucyna che, tra le quattro mura di casa intenta a tagliare il pane, attende l’arrivo del giudizio universale, una vera catastrofe; Anna soffocata dal tormentato amore del signor Tadeusz e, ultimo ma non per importanza, Longin che, per amore di Alicya, mette da parte la sua passione per la poesia per diventare tranviere.

Si preoccupava del perché il cielo fosse così ostile con i polacchi; le nuvole sembravano montoni sporchi, lividi, ammuffiti, il cielo intero sbuffava di rabbia divina.

Le lacrime di tutti i Santi scorrevano a fiumi sulla terra e Lucyna ne era certa:
era in arrivo il giudizio universale, era in arrivo la catastrofe. Niente di
strano quindi che quell’estate fosse così fredda, visto che i cuori degli
uomini erano diventati di ghiaccio. Si sfregò le mani, le dita erano rigide e
ritorte come le radici di un albero.

Non c’è salvezza senza sofferenza.

E’ proprio la salvezza che i personaggi, uomini o donne, cercano di afferrare, senza mai riuscirci pienamente.

Ogni situazione, ogni rivelazione annuncia sentimenti di disperazione e decadenza che si rispecchiano inevitabilmente nel paesaggio circostante, nelle caratteristiche di ogni personaggio, impregnando le pagine del libro e i sentimenti del lettore.

Il libro è diviso in tre parti: Toximia, una fredda estate e cattive abitudini. Ognuna di essa costituisce una storia nella storia che accresce il grado di conoscenza del lettore.

Di ogni personaggio si conoscono i tratti principali, la psicologia e i pensieri atti a penetrare le vite di ognuno finché esse non si intrecciano in un drammatico quanto malinconico epilogo.

Per tutto il libro il senso di soffocamento, di angosciosa speranza e tormentato amore sono presenti e costanti, in un turbinio di emozioni tanto positive quanto negative.

Le pene, l’ammenda, i dispiaceri sono quelli di un popolo intero, quello polacco, massacrato e tormentato per anni e inesorabilmente condannato.

Anna era crollata. L’angoscia l’aveva imprigionata con cinghie a maglia stretta, e più si dibatteva più queste si stringevano. Il dolore era così sordo e profondo che nessuno poteva tirarla fuori di lì.

Il terrore si era diffuso e aveva permeato l’intera realtà. Ora tutto era
diventato terrore.

I personaggi vivono situazioni estreme, distanti ma simili, come tante linee parallele con un unico imponente destino.

La narrazione, dura e cruda, rispecchia in pieno i connotati di tutto il libro.

Ringrazio l’autrice, Margo Rejmer, e la casa editrice la Parlesia per avermi dato l’opportunità di leggere il loro lavoro.

Buona lettura!
Debora
L’autore.
Margo Rejmer. Nata nel 1985, giornalista e scrittrice, laureata all’Università di Varsavia. Del 2009 è il primo romanzo Toximia, nominato al Premio Letterario Gdynia. Nel 2013 pubblica Bukareszt. Kurz i krew [Bucarest. Polvere e sangue], inedito in Italia, che le fa vincere il Premio Newsweek Teresa Toranska, il Premio Letterario Gryfia come migliore autrice e il Premio Gwarancja Kultura del canale televisivo TVP Kultura. E’ stata candidata ai maggiori premi letterari nazionali, il Nike, Paszport Polityki e il Premio Beata Pawlak. Suoi articoli e contributi sono apparsi in Duzy Format, Polityka, Gazeta Wyborcza, Herito e in decine di altre riviste, tra le più importanti di Polonia. Attualmente vive tra Varsavia e Tirana.